Un progetto per la rinascita di Birgi

Ieri mattina a Marsala, nel corso di un incontro presso il Complesso Monumentale San Pietro, è stato presentato alla stampa e ad operatori economici del territorio un progetto per la rinascita di Birgi.Ad illustrarlo tecnicamente è stato Salvatore Ombra, ex presidente di Airgest, il manager che tra il 2007 ed il 2012 portò l’aeroporto a quasi 2 milioni di viaggiatori.“Birgi è un aeroporto praticamente in chiusura – esordisce Ombra . Nel 2007, quando lo presi in mano per rilanciarlo, aveva pochissimi passeggeri. Con Ryanair, l’ho portato da 300 mila a quasi 2 milioni di passeggeri, posizionandolo dal 29° al 17° posto della classifica dei 32 aeroporti importanti italiani.Cosa si può fare oggi per Birgi? Per prima cosa, ci vuole la volontà del territorio di salvare lo scalo. E non attraverso le visite più o meno istituzionali degli ultimi tempi, che non hanno portato a nulla di concreto. Quando parlo di volontà di salvare Birgi – precisa il manager – mi riferisco agli impegni economici presi e non mantenuti, proprio dal territorio, verso Ryanair. Mi risulta, infatti, che la compagnia irlandese vanti ancora arretrati per circa 500 mila euro dai comuni trapanesi per gli accordi di co-marketing. Siamo realisti: Ryanair può essere sempre interessata a volare sul Trapanese, ma prima gli si saldino i debiti. Solo allora potrà partire una trattativa seria con la Regione”. Ombra  traccia la nuova strada per lo sviluppo del Vincenzo Florio: “Bisognerà contattare le compagnie aeree, quelle che hanno manifestato il maggiore interesse, con in testa comunque sempre Ryanair, per convincerle sulla bontà di un progetto di rilancio messo a punto insieme ai comuni per dare vita ad un’azione di sviluppo che abbracci tutta la provincia di Trapani. Sia chiaro: se non diamo una prospettiva ampia di sviluppo a Birgi, nessuna compagnia aerea investirà sul Trapanese. In questa direzione, in primis dovrà fare la sua parte proprio l’aeroporto, in qualità di soggetto che gestisce l’entrata e l’uscita dei passeggeri, mentre dall’altra parte ci dovrà essere il territorio disponibile ad accogliere i visitatori”.  “Sono convinto che il modello vincente oggi siano i sistemi aeroportuali che consentono di gestire le rotte su un determinato territorio. Non credo alle fusioni delle società aeroportuali, come avviene al momento a Trapani e Palermo. E non ritengo che Birgi oggi abbia bisogno di una nuova compagnia, basta attrarre quelle già esistenti in Europa. Studi inoltre rivelano che gli aeroporti in Sicilia potrebbero assorbire ancora 21 milioni di passeggeri. L’Irlanda, per fare un paragone, ne gestisce 30 milioni. Ecco, noi siamo ben lontani da questa cifre. E non c’è più tempo da perdere. Se vogliamo davvero salvare Birgi – conclude Ombra – entro 18 mesi al massimo dovremo dargli un sistema di gestione che gli consenta di puntare a 3 milioni di passeggeri. O sarà la fine”.

All’incontro, al quale ha presenziato il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, sono intervenuti il deputato della Lega Leonardo Tarantino, componente della commissione Finanze, Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate, comune che con lo scalo di Malpensa ha vissuto e vive momenti complessi, simili se non più drammatici di quelli di Birgi, e Tommaso Dragotto, imprenditore siciliano alla guida della Sicily by car, società di autonoleggio presente negli aeroporti di tutta Italia. (in foto n.2 da sx Dragotto, Ombra, Gelarda, Tarantino, Cassani

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